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“Come trattare gli altri e farseli amici” di Dale Carneige


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Si legge tutto d’un fiato, anche se è proprio questo ciò che andrebbe evitato.
L’autore raccomanda, infatti, che dopo aver letto un capitolo, ci si sforzi di applicarne nella pratica gli insegnamenti, prima di passare al capitolo successivo. Ma il libro “prende” e può capitare di divorarlo in due sere.

Ricco di esempi, aneddoti, fatti di vita vissuta, “Come trattare gli altri e farseli amici” è una vera e propria guida per costruire relazioni proficue e appaganti. Lo stile è colloquiale e scorrevole, semplice ma mai banale. Gli episodi, narrati in modo straordinariamente accattivante, hanno il pregio di rappresentare situazioni che a chiunque capita di vivere.
Una incrollabile tensione all’ottimismo, alla speranza e alla positività pervade le pagine del libro e tuttavia nulla di ciò che è scritto appare mai ingenuo o anche soltanto vagamente inconsapevole della problematicità che segna l’esistenza di ognuno.

Il testo non propone regole astratte, difficili da tradurre in comportamenti, bensì consigli pratici, accessibili da parte di chiunque e facili da applicare nella pratica di ogni giorno. In questo senso, rappresenta un invito al cambiamento, facendo comprendere che tra il dire e il fare, spesso c’è di mezzo soltanto il cominciare.
Se qualcuno pensasse che cambiare i propri comportamenti nelle relazioni con gli altri non sia possibile, troverebbe, leggendo questo libro, buone ragioni per ricredersi e per prendere in seria considerazione la possibilità di essere migliore. Perché proprio di questo tratta il libro: essere migliori, con se stessi e con gli altri.

Nel concreto: come farsi benvolere, comprendere il punto di vista degli altri e indurli a riflettere evitando conflitti, sviluppare capacità di persuasione, acquisire una leadership credibile, equilibrata, motivante, correggere gli errori, evitare le discussioni.
Forse si può affermare che se più persone leggessero questo libro e ne mettessero in pratica gli insegnamenti, il mondo sarebbe migliore.

Benché sia accaduto molto raramente, non è mancato chi ha rivolto all’autore l’accusa di “eccessivo ottimismo” e di nutrire una visione artefatta della realtà e dei rapporti tra le persone.
Critiche di questa natura provengono, in genere, da persone che, illudendosi di essere le uniche a coltivare una visione disincantata della realtà, riescono soltanto a seminare attorno a sé pessimismo, negatività e conflitti.

In realtà, “Come trattare gli altri e farseli amici” rappresenta una lezione e un ammonimento per chi pensa che cambiare i propri comportamenti non sia possibile (anche se è noto che ognuno ascolta le lezioni che ha deciso di ascoltare) e un incoraggiamento per chi ha deciso di farlo.
E’ grazie a questi ultimi che la realtà può diventare più umana e più vivibile.

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